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Dove il mare abbraccia le colline, tanti scrigni della cultura vitivinicola. Viaggio tra le cantine pontine, con Casa Yvorio

Lo sai che il territorio pontino è un piccolo scrigno di antichi vitigni che con gli anni, grazie al lavoro delle donne e degli uomini di questa terra, sono diventati il cuore pulsante di pregiate cantine? Proprio così. Le tondeggianti colline fertili, la grande pianura che si estende fino al mare, in vaste porzioni erano ricoperte di ordinati filari. Un dono che Madre Natura ha fatto all’area pontina, alimentato dall’azzurro intenso del cielo, un balsamo speciale quale è lo iodio, il calore benefico del sole.

L’Agro Pontino dunque è meta interessante per gli amanti del vino e per chi ama conoscere le tradizioni vitivinicole locali. Un tour dedicato all’enoturismo si fa con il minimo sforzo e i mesi di maggio e giugno sono il periodo ideale, prima del caldo eccessivo, quando i vitigni germogliano e emanano colori sgargianti. Sì, ma dove andare? Ve lo svela Casa Yvorio!

Intanto, due date da segnarsi: il 25 e 26 maggio c’è Cantine Aperte, evento organizzato in tutte le regioni d’Italia, giunto alla 31esima edizione, che accompagna gli enoturisti alla scoperta dei produttori dei vini italiani. Qui il programma. E ancora, il 7, 8 e 9 giugno c’è Vini d’Abbazia, kermesse dedicata alla cultura del vino e alle cantine e abbazie che, sin dal Medioevo, hanno salvaguardato i vitigni che altrimenti oggi sarebbero scomparsi. Una bellissima manifestazione ospitata in una cornice unica, il piccolo borgo di Fossanova, costruito intorno al più antico esempio di arte cistercense d’Italia. L’Abbazia di Fossanova

E adesso, iniziamo il viaggio alla volta delle cantine pontine.

Terracina

Nella nostra città la tradizione vitivinicola ha un solo nome: Moscato di Terracina. Uva dorata, dai chicchi piccoli, dolcissima, con la sua trasformazione in vino è stata il sostentamento di generazioni di agricoltori che spedivano le uve a nord. Oggi, il Moscato di Terracina è un vino raro perché rara è l’uva. A produrlo, c’è la Cantina Sant’Andrea, una gloriosa storia di immigrazione, e lo fa grazie a un prezioso vigneto che sorge in collina, tra le rocce carsiche del Monumento Naturale di Campo Soriano. La sede storica si trova ancora a Borgo Vodice, dove nacque tutto, che oggi produce numerosi vini.  

Itri

Vino biologico col sapore del mito, quello prodotto dall’Azienda agricola Monti Cecubi di Itri, che sorge sulle colline ausone e aurunche, tra Fondi e Formia, che sormontano vicinissime la costa di Sperlonga. Il vino cecubo risale alla Roma antica, lo troviamo nei testi del poeta latino Orazio, elogiato da Plinio il Vecchio, oggi prodotto con metodi da agricoltura biologica dall’Azienda agricola che prende il nome di questi monti circondati da sughere, che organizza per i suoi ospiti dei veri e propri Wine tasting tour.  

Latina

Poco a nord di Terracina c’è l’Azienda agricola vitivinicola Ganci. Altra storia di terra e di lavoro, per una famiglia arrivata dalla Sicilia per impiantare la prima cantina dell’Agro Pontino su uno dei pochi terreni non paludosi dell’epoca. Oggi quella cantina è una estesa azienda agricola che con i suoi appezzamenti arriva a sfiorare il meraviglioso Lago di Fogliano, non lontano dal Parco nazionale del Circeo. Una realtà immersa nel verde, dedita ormai da anni alla produzione di vini biologici, cui si affiancano attività agricole, di agriturismo e ristorazione, e che organizza tanti eventi per degustazioni e giornate all’aria aperta.

Cori

In quel di Cori, e siamo già nel pieno entroterra ai confini con i Castelli Romani, c’è una importante cantina, quella di Marco Carpineti. Anche qui, grandissima attenzione alla produzione. I vini sono biologici e valorizzano le uve autoctone di questa terra antica. L’azienda produce anche distillati e offre vere e proprie experience per gli ospiti. Degustazioni, visite guidate, soggiorni. Ha attirato l’attenzione di giornali, televisioni e addetti ai lavori, la recente realizzazione di “Limito”, il vigneto-labirinto creato all’interno della Tenuta Antoniana, tra Bassiano, Sermoneta e Sezze, un’opera di land-art realizzata dal paesaggista e architetto Fernando Bernardi.






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